Tra natura e sacralità ad Arquà Petrarca

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date su richiesta

44,00 euro a persona 

La quota include: Bus, servizio guida di circa 2 ore ad Arqua' Petrarca; ingresso alla Casa di Petrarca; prenotazione della visita all'Abbazia di Praglia

Itinerario:

Fondata nel 1080 e ricostruita a partire dal 1469, l'ABBAZIA DI PRAGLIA costituisce la prima visita di questa giornata, guidata da uno dei Monaci Benedettini qui presenti.
Durante la visita, sarà possibile ammirare le bellezze dell'antico Monastero, vedere tre dei quattro chiostri (pensile, botanico e rustico), la Chiesa Abbaziale (aggiunta al complesso tra il XV e il XVI secolo ed elevata a "Basilica Minore" da Papa Pio XII nel febbraio del 1954), la Loggetta Fogazzaro (il cui nome deriva dallo scrittore Antonio Fogazzaro, che ambientò parte del suo romanzo "Piccolo Mondo Moderno" proprio nell'Abbazia di Praglia), il refettorio monumentale (con le sue tele a tempera e il grande affresco della Crocifissione della Montagna), e la Sala del Capitolo (che conserva i documenti relativi alla coltura della vite, associata al nome dell'Abbazia in quasi mille anni di storia).
Lasciamo l'Abbazia e proseguiamo per ARQUA' PETRARCA, dove incontreremo la nostra guida. In comune con l'Abbazia, questo bellissimo borgo (considerato uno dei più belli del Veneto) è anch'esso di origine medievale, anche se il territorio era abitato già dagli antichi Veneti e fu successivamente dominazione romana (numerosi i ritrovamenti preistorici e di epoca romana, come cippi funerari, monete imperiali e condutture per lo scarico dell'acqua). Ma Arquà Petrarca deve parte del suo nome al grande Poeta Francesco Petrarca, che giunto ad Abano Terme nel 1364 per sottoporsi a delle cure termali, successivamente si trasferì nell'Arquatese, iniziando così, il suo "Buen Retiro". In un documento che si trova nel Museo Civico di Padova, con riferimento all'Arquà dei tempi del Petrarca si dice che "vasti boschi di castagni, noci, faggi, frassini, roveri coprivano i pendii di Arquà, ma erano soprattutto la vite, l'olivo e il mandorlo che contribuivano a creare il suggestivo e tipico paesaggio arquatense".
Ad Arquà visiteremo la Casa del Poeta, ma una volta terminata la visita sarà bello trascorrere un po' di tempo libero per il pranzo e per scoprirne da soli il suo delizioso centro.

 

 

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